Incontro con Cesare Pietroiusti venerdi 29 maggio 2015 ore 18:30
Venerdì 29 maggio alle ore 18:30 l'artista Cesare
Pietroiusti incontra il pubblico negli spazi della galleria Zoo Zone di Roma dove è in corso la sua
mostra personale Lavori da
vergognarsi, ovvero Il riscatto delle opere neglette. L'incontro,
a cura di Chiara Argentino e Vasco Forconi, vuole essere un'occasione informale
nella quale un pubblico eterogeneo – non esclusivamente di addetti ai lavori –
è chiamato a confrontarsi, a dialogare e a interrogare l'artista in presenza
delle sue opere.
L'idea alla base dell’incontro è quella di scongiurare quell'imbarazzante frontalità che spesso s'instaura nelle occasioni di confronto tra un artista e il suo pubblico, creando al contrario le condizioni per cui gli spettatori, come partecipanti attivi, si fanno portatori del proprio punto di vista nei riguardi del lavoro dell'artista e della mostra.
Altra idea fondamentale è quella di restituire centralità al dispositivo mostra e al dibattito condiviso che dovrebbe nascere intorno a essa; un dibattito troppo spesso relegato allo spazio privato o appiattito tra le frettolose conversazioni tipiche dei vernissage e la scrittura delle altrettanto frettolose recensioni imposte dalla voracità dei magazine online.
L'idea alla base dell’incontro è quella di scongiurare quell'imbarazzante frontalità che spesso s'instaura nelle occasioni di confronto tra un artista e il suo pubblico, creando al contrario le condizioni per cui gli spettatori, come partecipanti attivi, si fanno portatori del proprio punto di vista nei riguardi del lavoro dell'artista e della mostra.
Altra idea fondamentale è quella di restituire centralità al dispositivo mostra e al dibattito condiviso che dovrebbe nascere intorno a essa; un dibattito troppo spesso relegato allo spazio privato o appiattito tra le frettolose conversazioni tipiche dei vernissage e la scrittura delle altrettanto frettolose recensioni imposte dalla voracità dei magazine online.
Lavori da vergognarsi si pone come una mostra ideale per avviare
questo processo dialogico poiché affronta una serie di questioni centrali nel
dibattito artistico contemporaneo pur non prevedendo per esse una risposta
definitiva. La mostra consiste in «una retrospettiva-di-opere-mai-esposte» ovvero
lavori effettivamente realizzati da Pietroiusti nel corso del tempo ma
censurati, dall'artista stesso o da altri, poiché ritenuti «inadeguati, brutti,
fuori contesto, oppure copie pedisseque di lavori di altri artisti». Attraverso
l'atto problematico di esporli uno affianco all'altro, Cesare Pietroiusti tenta
di riscattare questi lavori negletti interrogandosi e interrogando il
pubblico su categorie come quella di valido, giusto o inedito,
per giungere ad affrontare temi da sempre al centro della sua ricerca
artistica; in primo luogo lo statuto stesso di opera d'arte – scisso tra
desiderio e rifiuto della sua oggettualità – e poi quello di mostra in
quanto dispositivo fondamentale per il lavoro dell'artista ma per definizione
ambiguo e problematico.
«Lavori da vergognarsi, ovvero Il
riscatto delle opere neglette, pur partendo da un assunto semplice, può
porre questioni a loro modo indecidibili. Si tratta di una mostra presa “sotto
gamba”? Forse sì, visto che l’artista non fa altro che tirar fuori qualcosa dai
suoi sgabuzzini. Si tratta di una forma di dimostrazione che l’“inedito” è una
categoria che ha più valore del “valido”? Forse, visto che opere sbagliate,
cioè già giudicate prive di valore, potrebbero acquisirlo proprio in virtù del
fatto di essere state, una volta, scartate e accantonate. Si tratta del
tentativo di dimostrare che l’opera in assoluto “bella” o “giusta” non esiste?
Forse, visto che io sospetto che l’artista qui in questione (sempre io) abbia,
in fondo, basato la sua ricerca artistica, e trovato l’energia che la muove e
la determina, in un irrisolto conflitto contro l’opera d’arte, contro la sua
ingombrante e parassitaria oggettualità, contro la sua esibita pretesa di
sintetizzare l’assoluto. Un astio che, probabilmente, è il frutto distorto di
un desiderio inibito di presenza dell’opera. Questa mostra afferma quel
vergognoso desiderio, soddisfacendolo (ma anche ingannandolo) proprio con la
presentazione delle meno legittimate fra tutte le opere, i lavori da
vergognarsi».
(Dal testo che accompagna Lavori
da vergognarsi ovvero il riscatto delle opere neglette - una retrospettiva, di Cesare
Pietroiusti)
Cesare Pietroiusti nasce a Roma nel 1955 dove attualmente vive e lavora. È artista e docente di Laboratorio di Arti Visive presso lo IUAV di Venezia. Laureato in Medicina con tesi in Clinica Psichiatrica, dal 1977 ha esposto in spazi privati e pubblici, deputati e non, in Italia e all’estero. Negli ultimi anni il suo lavoro si è concentrato soprattutto sul tema dello scambio e sui paradossi che possono crearsi nelle pieghe dei sistemi e degli ordinamenti economici.
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